«A Carnevale è dato libero ma limitato accesso alla follia e al caos, all’inversione dei ruoli sociali, anagrafici e perfino sessuali; il principio che lo sorregge è l’eccezione che serve a confermare la regola, consentire uno sfogo per rafforzare l’ordine, la gerarchia e riportare la trasgressione nell’alveo dei rapporti “normali”, nell’osservanza dei doveri civili e delle pratiche religiose. Semel in anno licet insanire. Naturalmente non manca accanto al controllo dell’aspetto destabilizzante, anche l’aspetto puramente ricreativo e festoso, il divertimento e l’allegria carnascialesca». (Marcello Veneziani)