L’Oca di San Martino

Anche quest’anno siamo arrivati all’edizione annuale dedicata all’Oca di San Martino. Finalmente quest’anno riusciremo a vederci di persona e condividere così una tradizione Veneta che dura ormai da centinaia di anni. Dovete sapere che il giorno di San Martino coincideva con la fine dei raccolti nei campi; le persone dedite alla raccolta spesso venivano licenziate dal padrone. Si ritrovavano pertanto sprovviste di lavoro per il nuovo anno, ma questo “licenziamento” veniva comunque vissuto come un momento di chiusura e di rinascita, di rinnovamento, ovvero la ricerca di un nuovo inizio e per festeggiare era usanza mangiare carne d’oca, castagne e bere del buon vino: «A San Martin casca le foie e se spina el bon vin». Il 12 Novembre, inoltre, per tradizione iniziava il periodo di digiuno che durava fino a Natale, quindi il giorno di San Martino rappresentava la chiusura di un periodo di abbondanza che veniva festeggiato così dai contadini. L’Oca è presente nei territori Veneti fin dal lontano Medioevo. Sembra che la tradizione dell’oca in cucina sia stata introdotta dalla tradizione gastronomica ebraica presente nel territorio. Gli ebrei, infatti, utilizzavano la carne di oca al posto di quella di maiale che per motivi religiosi non veniva mangiata. Le genti venete utilizzavano l’oca per molte cose, considerata simile al maiale per abbondanza di parti commestibili, veniva utilizzata oltre che in cucina, anche per le piume che servivano per fare coperte e penne da scrivere e per gli stuzzicadenti. Ed ecco il nostro menù dedicato all’Oca che potrete gustare nella settimana a partire dal giorno di San Martino. Clicca qui di seguito e scopri il menù