Pasta e fasoi o pasta e fasioi?

Un classico…

Un racconto ricco di tradizione e semplicità.

Questa settimana nei social vi abbiamo presentato la nostra “pasta e fasoi” o “pasta e fasioi” e non potevamo finire che in bellezza proponendovi anche la ricetta. Una curiosità: se avete osservato l’abbiamo scritta in due modi diversi. Infatti, la bellezza del Veneto, è che spostandosi di pochi chilometri tra un paese e l’altro la forma dialettale cambia e con ciò anche i nomi dei piatti.  Se conoscete altri modi in cui si può scrivere, fatecelo sapere nei social. 

Andiamo al dunque e approfondiamo la ricetta.

Questa settimana mi sono presentata in cucina senza carta e penna, credendo che lo Chef mi spiegasse la pasta e fagioli in quattro e quattr’otto. Tra me e me ho pensato: “La faccio anch’io a casa in un paio di ore, sarà così anche qui!”. Macché, anche questa volta mi sono dovuta armare di santa pazienza, di un bel foglio e una penna piena di inchiostro. 

Chiedo anche a voi che state leggendo: “Siete proprio sicuri di volerla sperimentare a casa? Non vi converrebbe venirla a provare direttamente qui? Oppure, volete che ve la portiamo direttamente a casa con il nostro servizio di consegna a domicilio?”.

 

Va bene, ho capito, siete comunque curiosi di sapere la ricetta. Benissimo, mettetevi comodi, prendetevi un buon bicchiere di vino rosso, noi consigliamo un Tai Rosso di Alessandro Pialli, che sta sempre bene anche per una buona lettura in relax, prendete carta e penna e armatevi di tanta pazienza anche voi.

 

Per prima cosa dovete acquistare una confezione di fagioli secchi di Lamon (BL), i mitici fagioli conosciuti in tutto il mondo per la loro bontà. Secondo acquisto rigorosamente made in veneto, indispensabili per una buona riuscita del piatto, le tagliatelle di “Pastificio Artusi”.

Si prendono sedano, carota e cipolla; si tagliano a piccoli cubetti e si fanno rosolare in padella con un po’ di olio d’oliva. Si aggiungono i fagioli (lasciati precedentemente in ammollo per 24 ore) lavati e scolati, del brodo vegetale fino a coprirli e poi della cotenna oppure un osso di prosciutto crudo.

Si copre la pentola e si fa bollire il tutto a fuoco lento. Quando i fagioli sono cotti (testate ogni tanto la consistenza), una parte dei fagioli viene tolta, mentre il resto viene fatto bollire ancora un altro po’ fintanto che i fagioli diventano morbidi, morbidi. Dopo di che si spegne il fuoco, si prende il passa verdure e si passano. Successivamente si prende una pentola, si versa dentro la passata di fagioli assieme a quelli interi, precedentemente lasciati in disparte e si mescola per bene il composto.

Nel frattempo, si prende una padella antiaderente si versa dell’olio evo e si aggiungono una testa di aglio divisa a metà, per voi a casa basta un paio di spicchi tagliati a metà, degli aromi come rosmarino, salvia, alloro e si fa rosolare il tutto; poi l’olio con gli aromi viene filtrato e inserito all’interno alla crema di fagioli che viene aggiustata di sale e pepe.

Le tagliatelle vengono cotte a parte. Utilizziamo solo quelle del Pastificio Artusi. Una volta cotte in abbondante acqua bollente e salata, vengono tagliuzzate e inserite nella minestra. Il piatto di pasta e fagioli, come da foto, viene servito dopo una macinata di pepe e un filo di olio evo a crudo.

 

Vi avevamo detto che non sarebbe stata una passeggiata ragazzi!

Che dirvi, continuiamo a pensare che fate prima a prenotare un tavolo o fare un clic da casa e ci pensiamo noi a portarvela.

 

A tutti quelli che curiosano sul nostro sito, ma non si sono ancora iscritti alla Community Orazio, beh sappiate che è il momento giusto per farlo.

Dalla settimana prossima, infatti, c’è in serbo un’altra meravigliosa sorpresa.


E per tutti quelli che ci vogliono bene, buon sabato sera.